Ricordate le buone cose di una volta? Quelle proprio buone: frutta profumata e verdure croccanti, fresche e di stagione? Di stagione, sì, perché nessuno certo si sognava di cercare zucchine e fragole a dicembre. Dei surgelati nemmeno a parlarne, già il frigorifero era un’innovazione guardata con sospetto. Tutti gli anni, in certi giorni – che fosse Natale o Pasqua, la stagione della vendemmia o il picnic della tradizione familiare – si mangiava quel piatto, cucinato in quel modo da che se ne aveva memoria. E proprio alla memoria-nostalgia del gusto è dedicato questo volumetto, che mette in fila dalla A di acqua alla Z di zucchine tanti sapori perduti o, magari, ripescati per moda. Come la misteriosa panaché dei locali modaioli, ovvero la gazzosa con uno schizzo di birra, che d’estate veniva consentito anche a noi bambini degli anni del boom. Quando a tavola si beveva l’Idrolitina che trasformava l’acqua (allora minerale e buona di suo) in minerale frizzante trattenuta a stento dal tappo con la guarnizione di gomma. E le “merendine”: pane burro e zucchero, pane e marmellata, rigorosamente fatta in casa, oppure uovo sbattuto. Pagine leggere e profumate di malinconia per rivedere la pentola poggiata a sobbollire in un angolo della cucina economica e risentire il grido del gelataio che, sul suo baracchino a due ruote, si presentava puntuale la domenica pomeriggio con i suoi due deliziosi gusti, e non uno di più.